Cristian Gatto ©Candido Capra

Viaggio nella serie A 2022, Cristian Gatto

Cristian Gatto resta a Castagnole delle Lanze con rinnovate motivazioni. «So benissimo che c’erano aspettative diverse su di me; anche io avevo aspettative diverse sul mio campionato, però è andata come è andata, e adesso si guarda avanti. Sto bene, sono contento della squadra, prontissimo per la nuova stagione».

Facciamo un passo indietro allora, cosa è successo?
«Non c’ero con la testa. Non sono partito bene, dopo due semifinali pensavo di poter fare ancora meglio, invece ho voluto strafare. Alla fine i risultati non arrivavano e continuavo a dirmi come fai a sbagliare cosi? E alla fine se perdi certezze, se manca la convinzione diventa tutto molto più complicato. Poi mi sono un po’ ripreso ma era troppo tardi».

Hai mica pensato anche di smettere?
«Ero scoraggiato dal fatto che non riuscivo più a giocare come volevo, o meglio come sapevo fare. Ma come vedi sono ancora qui».

Già, come si riparte?
«Facendo un passo indietro. Non voglio pensare solo al risultato, solo a giocare serenamente. Determinato quello sì, perché scendi sempre in campo per vincere, ma senza assilli. Poi se riesco a tornare nei primi quattro tanto meglio».

Sei stato confermato, ma la squadra è cambiata in toto.
«Faccio una premessa: anche l’anno scorso c’era un bel gruppo, ci trovavamo bene fuori dal campo, un po’ meno in campo. Però, adesso si volta pagina e si pensa alla nuova stagione. Davide Amoretti è davvero una persona speciale, oltre che un grande giocatore, con Michele Vincenti ci ho già giocato insieme in A ed è stato fondamentale per il suo supporto e sono certo del suo appoggio mentale in questa stagione. Andrea Bianco poi ha già dimostrato di essere un gran bel terzino al muro. Aggiungici poi un altro aspetto: ho faticato un po’ a prendere le misure al campo di Castagnole, adesso lo conosco molto meglio». 

La preparazione?
«L’anno stavo benissimo fisicamente, ripeto, il problema era solo mentale. Sono rimasto con Roberto Corino al Cidimu di Alba, abbiamo solo predisposto un altro tipo di preparazione». 

In panchina ci sarà solo Paolo Voglino.
«Sì, mio papà andrà solo in tribuna a seguire un po’ me e un po’ mio fratello a Cortemilia, per non fare torti a nessuno… tanto ci vediamo tutti i giorni al lavoro per parlare di balon».

Già, come fai a conciliare serie A e lavoro?
«Non è facile, ma il tempo si trova comunque, anche se ti svegli tutte le mattine alle 4». 

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