Sereno, motivato: Davide Dutto è pronto a guidare la Bormidese nel debutto nella massima serie. «C’è stata questa opportunità, per me e per la società, per essere la decima squadra di A. Ci abbiamo pensato a lungo, poi siamo partiti con grande entusiasmo. Tutto l’ambiente è molto motivato».
Già, perché anche tu hai pensato a ripartire dalla B.
«Vero, ero ormai rassegnato a giocare in quel campionato. Poi, la mia famiglia, mia moglie, in tanti mi hanno spinto e convinto a non mollare a 25 anni».
E sei ripartito.
«Ho deciso di cambiare anche nella preparazione, con Giorgio Caviglia e Roberto Calcagno, sia per la parte atletica che quella in palestra. Un metodo diverso, con un lavoro mirato e soprattutto con la giusta fase di recupero. Fondamentale per me che lavoro otto ore al giorno…».
Hai già lavorato sulla palla?
«Non ancora, ma con Giorgio, che ci seguirà anche in panchina, abbiamo già previsto le prime uscite. Lui segue anche Matteo Levratto e faremo i primi allenamenti sulla palla insieme: sarà un bel test per entrambi».
Il campo di Bormida?
«Ci credi, non ci ho mai giocato. È sicuramente più tecnico, con la rete più bassa. Voglio andarci prima possibile, anche perché la mia sfida non si ferma solo al campo: ho deciso che batterò alla piemontese… in uno sferisterio ligure».
La squadra?
«Ci sarà sempre Enrico (Panero): ormai giochiamo insieme da due anni e abbiamo un’ottima intesa. Sulla linea dei terzini Lorenzo (Ascheri) ha esperienza in A e darà una mano a Francesco (Garro): lui invece è un debuttante, ma sono convintissimo che sarà pronto e sarà una bella sorpresa».
Domanda scontata, obiettivi?
«Siamo una squadra giovane, sappiamo che non sarà facile, ma ce la metteremo tutta: il primo traguardo sarà quello di vedere tanta gente a vedere le nostre partite. E non vogliamo deluderli. Ripeto, avevo bisogno di stimoli nuovi e sono non vedo l’ora di iniziare».