Alessandro Vacchetto ha appena compiuto vent’anni, è pronto al secondo anno nella massima serie, questa volta con la maglia della Canalese.
Con quali obiettivi?
«Fare un ulteriore passo avanti: chiaro che si parte sempre per vincere, più realisticamente arrivare a centroclassifica alla fine della regular season sarebbe un bel risultato, trovando anche maggiore continuità nelle prestazioni e cercando di fare tesoro delle esperienze, anche di quelle negative dell’ultima stagione».
La squadra?
«Direi di alto livello. Nenad (Milosiev) è il secondo giocatore, dopo Michele Giampaolo, che ha giocato con tutti noi fratelli Vacchetto e il suo valore lo conosciamo, Davide (Cavagnero) ha esperienza da vendere e sarà un bel punto di riferimento, Matteo (Gili) è al debutto in A, ma ha davvero grandi potenzialità. Tocca a me fare uno step in avanti».
E non ci sarà più papà Giorgio in panchina.
«Scelta condivisa. Saranno in tre nello staff tecnico con Gianpiero Porro, Mario Brezzo e Giovanni Voletti».
Gli stimoli comunque in famiglia non mancano…
«La vittoria di Paolo è certamente una spinta in più anche per me per crescere ulteriormente».
Ha cambiato qualcosa nella preparazione?
«No, anche perché nell’ultimo campionato fisicamente ero ben presente: ormai con Gabriele Gambino ci vediamo tutti i giorni…».