Quando la Coppa Italia si giocava al cordino

Chiudiamo gli anni Novanta con le curiosità della Coppa Italia, grazie alla ricerca di Mario Pasquale.

1995
Nel 1995 la federazione organizza la prima Supercoppa, tra il vincitore dello scudetto e della Coppa Italia 1994. La supersfida si gioca a Roma l’8 aprile in un campo di calcio, quindi senza muro d’appoggio, in un circolo privato alla periferia della città. Senza storia la partita dominata da Bellanti/Voglino su Pirero/Aicardi per 11 a 2. Alla partita assistono a turno, attirati dalla novità, gruppi di persone che frequentano il circolo, per lo più tennisti, ma dopo il primo momento di curiosità, abbandonano lo spettacolo incapaci di capirne lo svolgimento. Della Supercoppa se ne riparlerà solo nel 2000. In coppa Italia, Dotta si prende la rivincita superando in finale Sciorella 11 a 9 che lo aveva battuto nella finale di campionato.

1996
Il 1996 è l’anno della Coppa Italia non assegnata: ecco il perché. Delle due semifinali previste (Dotta/Tonello e Bellanti/Sciorella) si è disputata solo la prima e Dotta accede alla finale (9-7, 9-8)
L’altra semifinale è rinviata all’anno seguente, come succedeva spesso in quel periodo. Nel 1997 Bellanti gioca a Taggia e Molinari a Cuneo, anche Dotta ha cambiato casacca e gioca a Magliano Alfieri, al suo posto a Spigno gioca Stefano Dogliotti. Nella semifinale mancante è Molinari a battere Sciorella in due partite, 9-5 9-1. Quindi finale a Santo Stefano Belbo tra Dogliotti e Molinari, ma a sorpresa al posto di Dogliotti infortunato si presenta Sciorella capitano dell’imperiese. La partita anche per compiacere il pubblico presente viene giocata. Vince Sciorella 11-3. La Subalcuneo presenta ricorso e la federazione decide per la ripetizione della partita in data da destinarsi, in quanto il calendario pallonistico è ricco di impegni. Quella partita non sarà più disputata, per cui la Coppa Italia 1996 rimane senza un vincitore.

1997
Nel 1997 niente Coppa Italia, si cerca qualcosa di innovativo, un campionato al cordino, anche con formazioni miste formate da 2 giocatori di due diverse società di serie B, con incontri ai 15 giochi.
L’esperimento si rivela disastroso e il campionato al cordino (si giocano solo una ventina di partite nell’indifferenza totale) è annullato.

1998
Si gioca a Caraglio (sede delle finali 2019) il 15 novembre in una giornata gelida la finale di Coppa Italia 1998. La partita tra la Caragliese di Giorgio Vacchetto e Voglino contro la formazione di Ricca d’Alba capitanata da Gianluca Isoardi che milita in serie B termina con il risultato di 11-9, come riportano i quotidiani e confermano gli spettatori presenti.
Stranamente il referto arbitrale (prot.2394) stilato dal direttore di gara Costanzo Cassine di Cherasco, riporta come risultato finale 11-8, ed è questo che fa fede ai fini statistici.

1999
La Coppa Italia 1999 con le 12 formazioni di serie A al via, dura lo spazio di un giorno. Si gioca il 5 aprile nello sferisterio di Ricca d’Alba la prima edizione della cosiddetta formula sprint, con partite al meglio dei 5 giochi. Vince chi arriva primo a tre.
La finale (ai 4) tra Riccardo Molinari e Mariano Papone, termina 4 a 1.

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