Venerdì sera festeggerà la stagione 2019 con la Monticellese, ma Marco Battaglino sta già pensando alla prossima, quella che lo vedrà debuttare come battitore in serie A. «Adesso sono tranquillo, forse non sto ancora realizzando bene quello che mi sta succedendo».
La massima serie in fondo la conosci, visto che ci hai giocato due campionati fa come centrale a fianco di Campagno.
«Vero, e quel campionato mi è servito molto anche quando sono tornato in battuta. La velocità del pallone, certe malizie non le puoi manco immaginare se non le vivi sul campo: è stato importante nella mia crescita sportiva».
Una crescita dimostrata partita dopo partita in B.
«Vero anche questo, io per primo non immaginavo di arrivare sino alla fine. Man mano ho sempre preso più fiducia».
Adesso la A come capitano a Spigno Monferrato.
«Non potevo chiedere di meglio per il debutto da battitore: Giampaolo da centrale non ha bisogno di presentazioni e sarà la mia guida in campo, sulla linea dei terzini giocatori come Boffa e Cavagnero che hanno esperienza da vendere. Con Davide, poi ho un rapporto particolare visto che giochiamo insieme da quattro anni. E poi in panchina un dt come Alberto Bellanti: non lo conoscevo, ma abbiamo subito trovato un ottimo feeling. Sono molto contento».
Com’è cambiata la tua preparazione?
«Tantissimo, in A si sale decisamente di livello e almeno fisicamente voglio farmi trovare pronto. Ho aumentato le sessioni di lavoro, in pratica anche due al giorno per quattro, anche cinque volte la settimana: in palestra a Canale alla Base 190 e al campo di atletica con Stefano Dacastello».
In pratica con Bruno Campagno (che gestisce la palestra Base 190) e Massimo Vacchetto (visto che è seguito da Dacastello)…
«Eh sì (ride), cercherò di rubare qualche consiglio».
Domanda inevitabile, obiettivo?
«Al primo anno la salvezza, sarebbe già un ottimo traguardo».