750 spettatori paganti per una semifinale (quasi 1000 nel secondo tempo) sono tanti o pochi? La crisi del pubblico nello sport italiano non è una sorpresa, dal calcio (vi ricordate i tifosi di cartone allo stadio di Trieste?) sino alla pallapugno. Ci sono eccezioni: il Giro d’Italia (che è gratis), il Gran Premio di Monza e quello della Moto Gp al Mugello (dove comunque non è più un’impresa trovare i biglietti), le partite della Nazionale di rugby (anche se poi non c’è un ‘vero’ traino di pubblico per il campionato), solo per citarne alcuni. I motivi sono altrettanto evidenti: la situazione economica, la tanta offerta televisiva (ma le società rientrano con i soldi dei diritti), le condizioni degli impianti non certo confortevoli (ma anche nel nuovo Juventus Stadium, la capienza è stata ridotta di oltre la metà, visto che al vecchio Delle Alpi i ‘tutto esauriti’ con oltre 70.000 spettatori si sono contati sulle dita di una mano). Provate poi a vedere i tabellini delle partite di calcio (o di altri sport) sui quotidiani il lunedì mattina: 300 spettatori a Bra per una partita di Eccellenza, 200 ad Alba. Ma lo stesso vale per per la D e anche per la Lega Pro (e i costi di una squadra di calcio, sono sicuramente superiori a quelli di una di pallapugno). Ma fate anche un confronto con le presenze alle semifinali di sport olimpici come l’hockey su prato o la pallanuoto, oppure con il tamburello. Quanti spettatori paganti? Perché spesso a vedere certe partite non si paga. Nessun ‘mal comune, mezzo gaudio’, 750 spettatori, ripetiamo paganti, è un dato, decidete voi se valutarlo un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Se qualcuno avesse una ricetta pronta per risolvere la situazione la potrebbe portare direttamente al Coni, ma forse non c’è; questo non vuol dire non provarci: migliorare la ‘qualità del prodotto’ (tante partite, le notturne che finiscono a tarda ora, quando il giorno dopo si lavora, e via di seguito), creare piccoli eventi intorno alla partita (musica, degustazioni, ‘terzi tempi’..), offrire abbonamenti per partite di diverse squadre, invitare i ragazzi delle scuole, forse migliorare la ‘cartellonistica stradale’ creando una sorta di appartenenza della città al balon, promuovere la pallapugno anche a livello turistico, magari con una guida dedicata al gioco. Le idee potrebbero essere tante, il dibattito è aperto, voi cosa ne pensate?
