Serie A 2018, Massimo Vacchetto

Massimo Vacchetto riparte con lo scudetto sulla maglia. Una stagione da ‘inseguitore’ visto l’infortunio rimediato ai Mondiali. «Non che questo tipo di esperienza mi manchi, visto che già due anni ho avuto un problema fisico a inizio stagione, adesso, però, sono molto sereno nel fare tutto quello che serve per tornare a fare la ‘cosa’ che mi piace di più, anzi la ‘cosa’ più ‘figa’ che c’è: giocare a pallapugno. Senza fretta e nei tempi giusti».

Già i tempi, in quanti ti hanno chiesto quando rientri?
«Tanti, ma pensavo di più… A tutti rispondo quello che dico a te: onestamente non lo so ancora, potrebbe essere aprile, potrebbe essere prima o dopo. In questo periodo vado due volte al mese a Milano dal dottor Castagna che mi ha operato alla spalla destra per avere un quadro preciso della situazione. Poi passo in pratica tutti i pomeriggi al Cidimu di Alba per preparazione e riabilitazione con Roby (Corino). Entro all’una ed esco per cena… All’inizio siamo stati stati anche nel loro centro a Torino per lavorare sulla spalla in acqua».

Il pallone?
«Ho provato qualche volta con il 140 (anche in piazza ad Alba…), qualche palleggio e nulla più: serviva solo per riabituare la spalla al movimento. Altra cosa sarà il 190 e altra cosa ancora sarà spingere e forzare. Ma ci arriverò, un passo alla volta, ma ci arriverò».

La nuova squadra.
«Ovviamente ci siamo già incontrati. Sono già andati allo sferisterio qualche volta, loro si stanno allenando anche sul pallone: c’ero anche io, ma giocavo di sinistro… Li vedo tutti molto motivati, sono, anzi siamo una squadra giovane che vuole dare il massimo. Non giocando mai insieme in questo periodo di pre-campionato dovremo trovare prima possibile l’intesa e gli equilibri in campo. Questo è l’unico vero rammarico con una squadra tutta nuova».

Il campionato?
«Sempre più difficile. Tutte le squadre si stanno preparando con una professionalità che non può che far bene al nostro sport, per la crescita del movimento. E tutte si sono rinforzate: certo Campagno e la Canalese saranno sempre la squadra da battere. Dove posso arrivare io non lo so, non mi pongo obiettivi in questo periodo, prima di tutto devo tornare a giocare e poi quando sarò competitivo non mi tirerò indietro».

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