Sul La Repubblica di domenica 9 luglio è uscito un articolo a firma di ‘Carlin’ Petrini dedicato a Federico Raviola: uno spazio che il quotidiano dedica alla pallapugno in ‘Storie di Piemonte’.
Allo scrittore e critico letterario Cyril Connolly viene attribuita la frase “La giovinezza è un periodo di opportunità perdute”. Per certi versi ben si addice a questo stato magico della nostra vita di cui si ha piena coscienza solo con il passare delle stagioni, quando lo si guarda con il distacco degli anni. Citazione che poco si addice, agonisticamente parlando, a una nuova e forte leva della pallapugno che sta animando gli sferisteri da parecchi mesi facendo sperare in un futuro radioso per questo sport. Nelle semifinali della scorsa stagione tre dei contendenti avevano meno di 20 anni. I tre moschettieri in questione sono Bruno Campagno, il campione tricolore in carica, Massimo Vacchetto e Federico Raviola. Quest’ultimo, coi sui 18 anni è il più giovane battitore di serie A, capitano della San Biagio di Mondovì. Quelli che davano questo sport per morto forse si devono ricredere. Non è uno sport per vecchi, si potrebbe parafrasare vista la giovane età di questi già affermati giocatori: ‘Con l’arrivo di Marcarino della Sanstefanese l’età media della seria A si è ulteriormente abbassata e nella serie cadetta militano giovani molto interessanti