Salta il torneo al cordino di Ricca: la presa di posizione di Sergio Rinaldi

Dal dirigente della Pallonistica Ricca, Sergio Rinaldi, riceviamo e pubblichiamo.

Negli ultimi mesi, in collaborazione con la Pallonistica Ricca mi sono preso il gravoso impegno di organizzare un torneo al cordino, che avrebbe dovuto coinvolgere alcuni dei migliori atleti del panorama pallonistico attuale. La competizione avrebbe previsto 4 coppie di giocatori, due semifinali ed una finale, ma soprattutto un montepremi del valore di 5.000 euro.
L’obiettivo non era certo quello di trarne un guadagno. Sarebbe stata, ad avviso mio e di altri, una buona opportunità per veicolare l’immagine della pallapugno in una forma di più semplice comprensione, che valorizza il palleggio ed il gesto atletico, nella speranza di coinvolgere un buon numero di spettatori. A tal fine l’iniziativa era già stata pubblicizzata presso gli istituti scolastici del luogo ed alcune associazioni dell’albese.
Non è stato facile, poi, reperire risorse, sponsor, pubblicità e coinvolgere appassionati, addetti ai lavori e collocare le partite in date che consentissero ai giocatori di non pregiudicare il campionato ed avere, comunque, adeguati periodi di riposo.
Ad una settimana dall’inizio del torneo, tuttavia, quando ormai erano già stati stampati i cartelloni pubblicitari ed era stato concluso un contratto con un’azienda di Diano, alcune società (non tutte, sia chiaro) – che sulle prime avevano garantito la concessione dei nulla osta per la partecipazione dei rispettivi tesserati – hanno cambiato posizione e, accampando scusanti non sempre verosimili, hanno impedito la presenza di alcuni degli atleti invitati e, di conseguenza, la disputa della manifestazione, così come era stata pensata e presentata agli sponsor.
Non so (e francamente non mi interessa) se i giocatori che hanno declinato l’invito siano o meno concordi con la posizione delle loro società. Né mi importa più di tanto andare alla ricerca delle ragioni del comportamento tenuto da alcuni dirigenti (anche se mi auguro non si tiri fuori la scusa di ipotetiche insidie del fondo sintetico dello sferisterio di Ricca, visto che è ampiamente usato da tutti per gli allenamenti di inizio stagione).
Si tratta, però, dell’ennesimo esempio di mancanza di collaborazione reciproca tra società, accompagnata da pressapochismo e scarso rispetto. Pur non capendone le ragioni, avrei accettato una risposta negativa sin dalla prima richiesta: cambiare idea dopo che quasi tutto il lavoro era stato fatto, invece, mi pare segno di noncuranza e profonda mancanza di rispetto.
Dubito, comunque, che sia realmente possibile un rilancio della pallapugno se l’avere più occasioni di giocare e di mettere in mostra i nuovi talenti sia visto come un rischio invece che come un’opportunità. In questo, senza scadere nella retorica dei bei tempi andati, erano certamente più lungimiranti i giocatori del passato.
Finché, cioè, il nostro mondo non si libererà da questo becero campanilismo, sarà difficile immaginare un futuro che offra prospettive più rosee della semplice sopravvivenza.
Sergio Rinaldi

Alla Lega delle Società di Pallapugno
Dimissioni dalla carica di consigliere
La presente per rassegnare le mie dimissioni da consigliere dell’associazione.
Negli ultimi mesi ho profuso, infatti, notevole impegno per l’organizzazione di un torneo al cordino presso lo

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